Oggi siamo con l’Ing. Paolo Magni, Innovation & ESG Manager del Gruppo Enercom, nostro storico cliente nel mercato delle Utilities. 

D – Ing. Magni, parliamo di digitale e innovazione… Qual è l’approccio che Gruppo Enercom ha nei confronti dell’innovazione e come interviene il digitale in questo processo?

L’approccio adottato può essere definito pragmatico, coordinato e integrato tra le differenti aziende che fanno parte del Gruppo Enercom, con l’unico obiettivo di sviluppare innovazione insieme. Non risulta sempre facile: pensate alle diversità che esistono tra le varie aziende del Gruppo, per esempio Enercom che vende luce e gas da una parte e Simet che si occupa di infrastrutture elettriche.

Lo scopo diventa quello di adottare soluzioni innovative a portare un cambiamento all’interno del Gruppo, inteso come miglioramento pratico.

Innovazione e digitale oggi possono essere considerate come due facce della stessa medaglia. Il nostro approccio corrente è focalizzarsi sui processi per poi valutare gli strumenti più adeguati a portare il cambiamento sotto questo punto di vista.

D – Parlando di Open Innovation… Cosa ne pensate di questo approccio all’intero del Gruppo?

Il Gruppo Enercom utilizza l’Open Innovation, intesa come collaborazione con partner esterni di ambito più che altro accademico. Dal Politecnico di Milano con gli Osservatori Digital Innovation al Cefriel. Io personalmente sono uno dei mentor del PoliHub e del programma Techstars e partecipo a eventi di scouting, durante fiere come per esempio SMAU, VivaTech… 

Possiamo parlare di Open Innovation anche in riferimento alla collaborazione con partner di settore. Per esempio, siamo all’interno del Cluster Smart City di Regione Lombardia e del Cluster Nazionale Energia

L’obiettivo è avere diversi canali con cui interagire. Guardando all’aspetto pratico, abbiamo l’esempio dei corsi di formazione / training sviluppati con il Cefriel su questo genere di ambiti e del progetto NexTown.

D – NexTown è uno dei progetti in corso che lei considera particolarmente innovativo?

Sì, NexTown rappresenta un’attuazione pratica dei principi di Open Innovation. Si tratta di un’iniziativa in ambito SmartCity che nasce dalla collaborazione tra Gruppo Enercom e uno dei partner di cui sopra che è GeoSmartCampus: un acceleratore e centro di competenza per lo sviluppo di servizi innovativi basati sulla geo-knowledge. A fronte di un bisogno che noi come Gruppo Enercom abbiamo percepito, lo scopo del progetto è portare i benefici della SmartCity a chi di fatto non è una “city”, facendo fare un salto di innovazione anche ai medio-piccoli comuni, quelle che noi definiamo “town”.

Guardando ai dati, in Italia ci sono 7.901 comuni (dati Ministero Interno, censimento 2021).


3.931 (49.75%) hanno meno di 2.000 abitanti.
2.875 (36.39%) hanno tra i 2.000 e i 10.000 abitanti.
625 (7.91%) hanno tra i 10.000 e i 20.000 abitanti.
336 (4.25%) hanno tra i 20.000 e i 50.000 abitanti.
86 (1.09%) hanno tra i 50.000 e i 100.000 abitanti. 


Quindi: l’86,14% ha complessivamente meno di 10.000 abitanti, il 94,05% ne ha meno di 20.000, il 98,30% ne ha meno di 50.000 e addirittura il 99,39% ha meno di 10.000 abitanti.
In quel restante 0.61% vivono complessivamente 13.66 milioni di persone.


Da questi dati emerge l’importanza delle “town” di cui sopra.

Sapendo che i piccoli e medi comuni hanno carenze croniche di fondi e ancor più di competenze, li aiutiamo a unirsi per avere la massa critica minima necessaria, così come già si fa con servizi come polizia municipale, nettezza urbana…

NexTown opera proprio in questo senso, fornendo ai piccoli e medi comuni un supporto tecnico e pratico per sfruttare al meglio i budget da investire che hanno a disposizione.

L’approccio tradizionale per le SmartCity adottato dalle grandi città non è sostenibile dalle piccole realtà. Ecco, quindi, che entra in gioco noi con un approccio diametralmente opposto. Abbiamo infatti dato vita, anche grazie al supporto tecnico di iDigital3, a un portafoglio di soluzioni qualificate e certificate che hanno la capacità di risolvere un problema specifico e possono essere selezionate dal comune medio-piccolo, una indipendentemente dall’altra e senza vincoli. Si tratta generalmente di soluzioni fornite da aziende esistenti, già a mercato, con use case e clienti, facili da utilizzare ed economicamente ragionevoli.

Dalla nostra esperienza abbiamo potuto osservare, anche, che molti comuni sopra i 30/40 mila abitanti hanno già intrapreso delle iniziative in materia di SmartCity. Nel portafoglio prodotti di NexTown è presente una piattaforma (Wiseland, una rete di impresa tra WiseTown e GeoLander) utile a gestire e coordinare anche queste casistiche.

Si può dire che il progetto NexTown nasca proprio dall’approccio di Open Innovation: essendoci aperti come Gruppo Enercom al mondo delle Università, a quello degli hub ecc. abbiamo avuto la possibilità di mettere a diposizione dei piccoli e medi comuni una nuvola di soluzioni e, viceversa, di far conoscere una serie di soluzioni innovative e specifiche ai comuni. NexTown diventa general contractor, piattaforma, marketplace, business developer per conto terzi, andando a colmare il gap tra le due realtà.

D – Come gestite al vostro interno i processi di innovazione? 

Innovaion2Live è lo strumento, utilizzato dal Gruppo Enercom per la gestione dei processi di innovazione, basato sulla tecnologia di Hype.

Si tratta di uno strumento suddiviso in sezioni tra cui

  • Gestione del portafoglio progetti, per sorvegliarne il flusso.
  • Scouting, una libreria di aziende con cui il Gruppo è entrato a contatto e connessa a CrunchBase, dove sono contenute tutte le informazioni di base necessarie al contatto, ma è anche possibile inserire diverse use-case, valutazioni…
  • Notizie, inviabili a diversi team.
  • Approfondimenti verticali, per raccogliere articoli monotematici.

Grazie a questa piattaforma tutte le informazioni vengono condivise con la propria business-unit e trasversalmente con tutte le altre, in modo da favorire la cooperazione e la comunicazione tra tutti i soggetti del Gruppo. Possiamo dire di essere predisposti per operare al meglio.

D – Ing. Magni, qual è il rapporto tra innovazione digitale e sostenibilità per il Gruppo Enercom?

Dal punto di vista formale, all’interno del Gruppo questi due aspetti sono coordinati dalla stessa persona (ovvero l’ing. Magni, ndr), il che rende già bene l’idea del forte collegamento. Dal punto di vista pratico è chiaro che tutto quello che ha a che fare con il risparmio di risorse e la dematerializzazione è legato in modo indissolubile alla digitalizzazione. D’altro canto, anche in relazione al mondo materiale, non è possibile migliorare ciò che non si può misurare. E per misurare è necessario avere a disposizione degli strumenti digitali che consentano di raccogliere grandi quantità di dati e di rappresentarli nel modo corretto. Se è possibile digitalizzare i processi per risparmiare tempo ed essere più efficienti, è chiaro che si ottiene la possibilità di un miglioramento. Possiamo quindi dire che digitalizzazione e sostenibilità vadano di pari passo: per raccogliere i dati, mostrarli e capire dove è possibile migliorare, la digitalizzazione è fondamentale. Non solo per ciò che nasce nel mondo digitale stesso ma anche per le attività più operative.

Ci sembra quindi di capire che, per interpretare la frase alle spalle dell’ing. Magni “dove evolve l’energia”, possiamo dire che al momento non sappiamo con certezza dove andrà ma sappiamo sicuramente che lo farà attraverso il digitale sostenibile. 

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